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PRIMAVERA: COSA FOTOGRAFARE E COME FARLO

  • Immagine del redattore: Gabriele Moauro
    Gabriele Moauro
  • 10 apr 2019
  • Tempo di lettura: 9 min

Con l'inizio della primavera porta sempre nuovi stimoli: la natura si risveglia, le giornate si allungano, si esce di più e spesso si rimane incantati davanti a piccoli grandi fenomeni naturali, come un tramonto dai colori spettacolari, un fiore che sboccia tra le crepe di un muro, un gabbiano che plana seguendo la corrente…


In primavera si risvegliano i sensi e si risvegliano anche i fotografi, professionisti e non, che trovano molti più soggetti per realizzare le loro opere. Naturalmente, quello che separa i professionisti dagli amatori non è mai il soggetto che si intende fotografare, ma il modo in cui esso viene fotografato: in questa breve guida si daranno allora alcuni consigli su cosa fotografare in primavera e come farlo, per ottenere foto non solo belle, ma anche artistiche.


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COMINCIAMO COL RIPASSO


Se hai cominciato da poco a fotografare, o hai bisogno di un ripasso, ti ricordo che puoi utilizzare alcune tecniche per essere sicuro di ottenere delle immagini migliori.

Se ti stai interessando da poco alla fotografia ti consiglio di leggere questo articolo:



I FIORI IN PRIMAVERA


Inutile negarlo, uno degli oggetti più fotografati in primavera sono i fiori. In piena fioritura, da soli o su un prato, i fiori rappresentano il simbolo della primavera. Tuttavia, affinché la foto effettuata non sia ‘solo un fiore’ è fondamentale preoccuparsi di alcuni aspetti.

Fotografare un fiore dall’alto può essere un’idea solo quando si tratti di fiori particolari, o si voglia immortalare una farfalla o un altro insetto poggiato sui petali colorati. Altrimenti devi sempre ricordare che il fiore è tridimensionale e molto spesso le foto migliori sono quelle effettuate dal basso.

Perché? Perché un fiore visto dal basso permette di mettere in evidenza un punto di vista che noi esseri umani solitamente non vediamo, lo stelo con la parte inferiore del fiore immersa tra il verde dell’erba e l’azzurro del cielo che si apre su di esso.


Le foto migliori dei fiori sono quelle che riempiono l’inquadratura, ossia vengono effettuate ad una distanza di pochi centimetri dal fiore stesso ed utilizzando un obiettivo macro. In questo modo si potrà ottenere una messa in evidenza del fiore stesso ed una sfocatura del contorno, per cui è importantissimo concentrarsi bene su dove si voglia effettuare la messa a fuoco. Per fotografare le distese fiorite puoi far uso di un obiettivo grandangolare e sfruttare una prospettiva molto bassa, al livello dei fiori stessi. Usando un diaframma a circa f/5.6 dovresti riuscire a realizzare una foto con un effetto dove lo sfondo e buona parte dei fiori sono perfettamente a fuoco (sfruttando l’iperfocale), con solo gli elementi in primo piano leggermente sfocati. Questo è un risultato molto interessante che potresti ottenere, specie giocando anche con la composizione.


Cerca di rompere le regole giocando con la prospettiva


Un’altra tecnica che riesce bene con i fiori è quella di usare una prospettiva tale da posizionarti con la fotocamera all’altezza dei fiori, facendo in modo che la fonte luminosa arrivi lateralmente rispetto i fiori stessi come nella foto che ho selezionato qui sotto: Con questo gioco di prospettiva e luminosità i fiori sembrano molto grandi, tuttavia dovrai necessariamente correggere e compensare l’esposizione. Per evitare che la foto ti venga fuori sottoesposta, dovrai compensare con un +1 o +2 l’esposizione.

Per finire, se disponi di un obiettivo macro, sfruttalo proprio in questa occasione! Dovresti riuscire a cavartela bene anche con l’obiettivo standard, ma con uno macro sicuramente ti troveresti meglio.


I PAESAGGI PRIMAVERILI



Nella fotografia di paesaggi primaverili la composizione la fa da padrone. Devi puntare sulla composizione fotografica se vuoi cercare di differenziarti da tutti i fotografi che in questo periodo riverseranno migliaia di foto nel web.

Posso darti alcuni suggerimenti creativi:


- un paesaggio nello scorcio tra le rame di un albero

- un paesaggio attraverso una finestra, con la finestra che fa da cornice

- un paesaggio con un campo fiorito da contorno


La primavera è periodo di escursioni: mare, montagna, campagna e anche città d’arte sono le mete più comuni dei fine settimana. Le distese cittadine guardate dall’alto di una collina, il porto, le spiagge: i soggetti possibili per i paesaggi sono veramente molti, tuttavia, a seconda dell’orario e quindi della luce, ogni paesaggio può dar vita ad una foto differente. Il principale rischio di quando si fotografano i paesaggi è quello di realizzare delle vere e proprie cartoline: belle, ma comuni e senza personalità. Per ottenere delle foto uniche si può operare in diversi modi, ossia utilizzando dei filtri, per dare maggiore risalto a luce e colori, oppure cercando delle inquadrature diverse, nuove, ad esempio effettuando la foto dalla finestra dell’albergo ed includendo la finestra stessa nella foto, a mo’ di cornice.


Il mio suggerimento è quello di utilizzare anche in questo caso un filtro polarizzatore, che permette di rendere ben definiti i colori e i limiti degli elementi, restituendo una foto netta, con colori saturi e pieni, soprattutto per quanto riguarda il cielo. Un altro filtro che può permettere di ottenere immagini uniche è il filtro neutro, ma a differenza di quello polarizzatore va utilizzato con cautela perché il suo scopo è quello di ridurre l’intensità della luce e permetterti in questo modo di utilizzare dei tempi di scatto molto lunghi (o lenti) anche in pieno giorno. Se da un lato ti permette di ottenere delle foto veramente fantastiche, dall’altro possono portarti ad ottenere dei risultati molto scontati. L’ideale è sicuramente approfondire il tema se ti piace questo genere di fotografie, pertanto ti invio a dare un occhio a questo manuale.


Non devi aver paura di sperimentare


Hai una fotocamera digitale. Il bello di questo strumento è che puoi scattare e verificare subito il risultato per avere un’idea più tangibile se la composizione è valida o meno. Proprio come quando si usava una polaroid!



Se ad esempio ti trovi davanti ad una scena e non riesci a comprendere se sia meglio una inquadratura verticale oppure orizzontale, fai uno scatto di prova e valuta l’immagine direttamente dallo schermo LCD della fotocamera. Di queste due quale ti piace di più? Se ti trovi a ridosso di un bosco non è necessario riprendere per forza tutta la dimensione dell’albero. Quando fotografi una serie di alberi, per esempio, va bene anche tagliare la parte superiore per eliminare il cielo o parte delle chiome come puoi vedere dalla foto che riporto qui sotto: Un piccolo suggerimento: metti la fotocamera posizionata con l’obiettivo a 90° verso l’alto con la focale al minimo possibile (purché grandangolare). Ottieni un effetto convergente verso l’interno molto particolare ed interessante come puoi vedere da questa foto:


TRAMONTO (E ALBA)


Diciamo la verità: in primavera i tramonti offrono spettacoli di colori molto emozionanti e spesso ci si ritrova a fotografare il sole che cala alla fine di una giornata trascorsa all’aperto. Più difficile, invece, fotografare l’alba: bisognerebbe svegliarsi apposta, cosa che di solito fanno i fotografi professionisti, più raramente gli amatori.


In primavera le giornate si allungano, ma sono sopratutto caratterizzate da una condizione climatica dove alla mattina puoi trovare delle giornate molto limpide oppure delle offuscate dalla nebbia e foschia. Anche le temperature molto variabili tra il giorno e la notte, non ancora stabilizzate, creano delle variazioni sui colori molto interessanti.


Se sei mattiniero, o il lavoro ti permette in modo più facile di uscire a questi momenti della giornata, puoi concentrarti sulla nebbia o foschia.


Una prospettiva ideale, specie se hai una zona montuosa, collinare, bosco o area naturalistica nelle vicinanze, è quella di sfruttare gli alberi inquadrandoli in modo che sembrino dissolversi tra la nebbia. Questa tecnica fotografica crea un senso di mistero nelle immagini che riuscirai ad ottenere (come puoi vedere anche tu dalle foto che ho selezionato).


Per realizzare questo tipo di foto puoi usare tranquillamente l’obiettivo in dotazione standard, sfruttando la focale grandangolare massima (il classico 18–55mm alla focale di 18mm).


Il motivo di questo consiglio è che un obiettivo grandangolare, grazie alla focale minore, ti da una maggiore profondità di campo e questo ti da modo di sfruttare a pieno il contrasto tra il soggetto principale e lo sfondo.


Puoi anche tentare una foto da una cima montuosa o collinare se ne hai una nelle vicinanze. Avresti modo di catturare delle scene molto suggestive, in pratica posizionandoti sopra la nebbia avresti un punto di vista spettacolare come questa:


Un filtro polarizzatore può anche aiutarti in questi contesti, ma ricorda che la nebbia e foschia riducono la luminosità, pertanto potrebbe essere necessario l’uso di un treppiede per poter effettuare degli scatti lenti. La fotocamera può anche avere alcuni problemi di esposizione e, di conseguenza, devi effettuare una compensazione dell’esposizione in modo da schiarire un attimo la scena.

Infine, se ci sono grosse differenze di luminosità tra cielo e terra, è necessario usare un filtro neutro digradante.

In ogni caso, va sottolineato che, a differenza dell’estate, alba e tramonto primaverili sono caratterizzati da colori ed atmosfere sempre differenti: brina, foschia, nebbia e nuvole sono elementi presenti soprattutto nella prima parte della primavera, quando ancora il freddo invernale sembra non essere svanito. Nella parte finale della primavera, invece, cielo terso e colori netti sono predominanti. Fotografare alba e tramonto in primavera, quindi, assicura un ampio spettro di possibilità e permette di realizzare foto sempre diverse, a seconda del giorno in cui si decide procedere con lo scatto. Come si può immaginare, per realizzare questo tipo di foto è indispensabile il cavalletto / treppiede (clicca qui per approfondire), o qualsiasi altro supporto che tenga ben stabile la fotocamera durante lo scatto. A seconda del livello di bravura ed esperienza del fotografo e quindi dell’attrezzatura a disposizione, si potrà scegliere l’obiettivo. Quello classico (18–55 millimetri) va benissimo per iniziare, ma naturalmente avere un grandangolo, soprattutto quando si voglia fotografare un paesaggio al tramonto, permette di ottenere risultati di livello superiore.


Per quanto riguarda invece il settaggio della camera è bene notare un particolare: spesso noi tutti ci fermiamo a guardare il tramonto che in breve tempo porta il sole a sparire all’orizzonte. Il movimento del sole è abbastanza rapido, per cui nel momento in cui si decide di immortalare un tramonto non si possono scegliere tempi di scatto troppo lunghi e, allo stesso tempo, non potremmo avere aperture del diaframma troppo ampie.


I valori ideali di tempi di scatto si aggirano intorno a 1/250 secondi e i diaframmi migliori sono f/16 — f/8. Questi valori sono ancora validi se si intende immortalare, oltre al tramonto stesso, un gabbiano in volo, o qualche sportivo praticante sport acquatici.

Inutile sottolineare, poi, che il tramonto perfetto non si potrà avere al primo scatto (a meno di non essere particolarmente fortunati), per cui è necessario effettuare più scatti consecutivi valutando, a seconda del tipo di giornata, se utilizzare o meno qualche filtro.


Prima di continuare ti chiedo un piccolo favore. A te non costa nulla, mentre a me serve per migliorare la visibilità di questo post condividendo questo articolo.


PRIMI PIANI


Le giornate all’aria aperta non solo l’ideale solo per le foto naturalistiche, ma permettono anche di cogliere il meglio nelle persone, nei riflessi dei capelli, nel colore della pelle e, soprattutto, negli sguardi sereni delle prime escursioni fuori porta.


Quando si sta all’aria aperta è importante saper sfruttare al meglio la luce naturale, ma non bisogna fare l’errore di voler realizzare scene controluce senza disporre almeno di un flash di riempimento. I profani della fotografia potrebbero non comprendere il motivo dell’utilizzo di un flash durante una giornata luminosa, ma in realtà la doppia fonte di illuminazione è fondamentale per realizzare delle foto che puntano sui contrasti, che vengono accentuati proprio dalle due fonti luminose.


Naturalmente, è importante saper dosare distanze e messe a fuoco visto che, a differenza di un primo piano fatto in studio con il doppio flash, un primo piano all’aperto prevede che una delle due fonti di illuminazioni sia il sole, con la sua luce che presenta lunghezze d’onda e ‘temperatura’ differente a seconda dell’orario e della giornata.


Le tonalità differenti tra flash e luce solare potrebbero portare ad una mancanza di equilibrio che non permette di ottenere lo scatto ideale. Va inoltre fatta una differenza tra le foto ‘immediate’, ossia quelle che colgono l’attimo e che, quindi, non vengono preparate, e quelle invece fatte ad arte, per studio o ricerca, per le quali allora vi è tutto il tempo di posizionare i flash, gli specchi e tutto quanto possa essere utile per realizzare una foto professionale.


BAMBINI CHE GIOCANO


I soggetti più amati dai fotografi in escursione con le proprie famiglie sono, naturalmente, i bambini. Realizzare foto di bambini che giocano all’aria aperta è solitamente molto semplice, ma allo stesso tempo molto faticoso: infatti non si può pensare di ‘mettere in posa’ il bimbo, per cui bisogna essere sempre pronti ad effettuare scatti in sequenza, inseguendo il bambino che gioca, stimolandolo ma senza interferire con i giochi del piccolo. Poiché i bimbi sono sempre in movimento, i tempi di scatto devono essere molto brevi, almeno 1/250 e il diaframma molto aperto, per non rischiare di avere foto mosse.

Uno degli aspetti più belli di un bambino che gioca all’aria aperta è sicuramente il suo sguardo felice, per cui è bene puntare non solo su foto che riprendano il contesto, ma anche su foto che possano mettere in risalto gli occhi e il viso. La messa a fuoco sul viso assicura di conservare per sempre il ricordo della giornata e della gioia del bambino.


PER CONCLUDERE


Sicuramente uno dei modi per ottenere foto belle, personali e non banali è quello di effettuare molti scatti per poter comprendere meglio il meccanismo della fotografia e per imparare a regolare le velocità e il diaframma a seconda della luce, del movimento e degli effetti che si vogliono ottenere.


La comodità delle moderne macchine digitali permette di effettuare scatti infiniti e vedere subito quale sia il risultato, potendo così effettuare modifiche e variazioni a seconda degli effetti che si desidera ricercare.


Infine bisogna ricordare sempre una cosa: le foto sono sempre un ricordo, per cui anche foto non perfette dal punto di vista tecnico possono essere perfette dal punto di vista ‘sentimentale’… e allora ben vengano le foto imprecise ma che ci comunicano infinite emozioni!


Siamo giunti alla fine del post. Aspetto i tuoi commenti e le tue riflessioni nei commenti…! In più, se l’articolo ti è piaciuto, ti chiedo semplicemente di condividere questo articolo sul tuo social network preferito!

 
 
 

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